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Ragazza adolescente che fa uno selfie

Rispetto ad interventi di sensibilizzazione e prevenzione fatti in precedenza del team Anti-tratta, l’intervento fatto nella scuola, considerando la fascia di età dei ragazzi, ha posto l’attenzione sul pericolo di internet e l’uso dei social network.

Con estrema facilità mettiamo la nostra vita online senza considerare che tutto ciò che viene “postato” o inviato attraverso la rete non è più di proprietà, da subito, e che foto e video possono essere salvati su un disco e poi ri-postati da chiunque.

Fatto questo, nessuno ha il potere di cancellare foto o video in giro per il mondo nei computer e smartphones di chissà quanti utenti di internet.

I metodi di reclutamento dei trafficanti sono cambianti e si sono “evoluti”: trafficanti potrebbero nascondersi nel tuo smartphone!

Stefano, insegnante e volontario nel team anti tratta racconta:

Ad Aprile il team di OM Anti Tratta  ha avuto di nuovo l’occasione di raccontare il proprio lavoro all’interno di una scuola pubblica. 

Presso il Liceo Vallisneri di Lucca, dove insegno, si è tenuto un incontro con gli alunni del triennio, ospitati nell’ambito del progetto Liberamente, uno degli spazi che la scuola consacra all’attenzione a tematiche sociali, in vista dell’ampliamento della sua offerta formativa. Era già successo 6 anni fa, ma gli anni del Covid avevano interrotto diversi progetti che prevedevano l’intervento di persone esterne alla scuola.

Durante l’incontro il team ha proiettato un filmato e raccontato agli alunni i meccanismi che soggiaciono alla tratta di esseri umani, evidenziando come internet e social network sono i nuovi mezzi usati dai trafficanti per reclutare le vittime, hanno portato statistiche e dati sia per l’Italia che a livello internazionale.

Alla presentazione è seguito un momento di dibattito durante il quale è stato possibile sottolineare quale è il punto di forza di un’associazione cristiana che opera nel sociale: da un lato la trasmissione di valori spirituali, dall’altro la capacità di operare in un ambito in cui la schiavitù delle persone è rinforzata proprio da legami spirituali.

Come è possibile parlare di tutto questo in una scuola, luogo in cui il principio di laicità vieterebbe di essere troppo espliciti?

L’occasione è stata offerta proprio dalle domande degli alunni e dei docenti, che hanno voluto sapere di più sulle dinamiche relative alle pratiche Voodoo con cui i trafficanti soggiogano le vittime, in particolare provenienti dalla Nigeria.

L’incontro si è concluso con la lettura di una serie di frasi sia di disperazione che di speranza espresse da diverse vittime di tratta e raccolte negli anni dal team durante le uscite in strada.

Crediamo che questo tentativo di sensibilizzazione e informazione sia riuscito, e pur non avendo potuto proseguire il dialogo con i singoli alunni, l’intento del team, unitamente ai docenti della scuola è quello di riproporre altri interventi, come la proiezione del film documentario “Nefarious” o altre presentazioni negli anni prossimi.

Crediamo che il regno di Dio si affermi proprio in queste iniziative che, senza imposizioni o forzature istituzionali, seminano un messaggio evangelico nei luoghi della formazione civica. 

Con grande sorpresa e gioia abbiamo visto il nome di OM sul sito internet del liceo ospite! Siamo grati a Dio per ogni porta che ci ha aperto per sensibilizzare e fare conoscere il fenomeno della tratta di essere umani a sfondo sessuale e confidiamo che questo sia solo l’inizio e che, per ogni porta che si è aperta, se ne apriranno tante altre!!

Più informazioni sul lavoro del team Anti-tratta

Foto: Pixabay

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